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Disco Promotion dal 21 al 27 Aprile 2025

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The Waterboys – Life death and dennis hopper (2025)

Sedicesimo album per gli scozzesi The Waterboys, fondati nel 1983 da Mike Scott.
La band si è mossa in totale controtendenza rispetto all’ondata della “new wave”, per rifarsi ad un certo rock/folk classico e alle atmosfere del folk celtico più tradizionale. Un folk venato di soul di Van Morrison (in particolare l’album Astral Weeks), e la narrazione poetica di Bob Dylan, si sono uniti all’anima scura dei Velvet Underground (il nome del gruppo proviene da un verso di The Kids, canzone contenuta nell’album Berlin di Lou Reed), con elementi minimalisti ispirati a Steve Reich e un approccio compositivo che univa epicità sonora e estese liriche spesso ispirate da tematiche legate alla spiritualità, creando quel suono che definivano “Big Music” e che caratterizza i primi lavori della band dando vita a un sound unico e potente

“This is the sea” del 1985, diventa un grande successo planetario, mentre la svolta folk con “Fisherman’s Blues” (1988) lascia una lunga onda influenzando profondamente la scena folk-rock degli anni ’80 e ’90.
Tra i loro brani più celebri il grande classico “The whole of the moon”, “Fisherman’s blues”, “A girl called Johnny” e “Is she conscious” o “Don’t bang the drum”. Dopo lo scioglimento nel 1993, la band si è riformata nel 2000 ed è tuttora attiva come espressione esclusiva di Mike Scott, impegnato in una caotica produzione di numerosi album, un po’ prolissi ma sempre interessanti.

“Life, death and Dennis Hopper” è uscito il 4 aprile 2025, e rappresenta il progetto più audace della band. Si tratta di un concept album di 25 tracce che racconta la vita dell’attore e regista Dennis Hopper, intrecciandola con la storia della cultura pop occidentale degli ultimi 75 anni. L’album nasce dall’ammirazione di Mike Scott per Hopper, ispirata da una mostra fotografica e da una celebre citazione dell’attore sulle sue “anni persi” tra dipendenze e rinascita. Ogni brano segue cronologicamente episodi della vita di Hopper, dai primi passi nel cinema con James Dean e Andy Warhol, passando per la controcultura degli anni ’60 e ’70, fino alla sua rinascita artistica e personale.

Numerosi ospiti arricchiscono il disco, tra cui Bruce Springsteen, Fiona Apple, Steve Earle, Taylor Goldsmith dei Dawes, Kathy Valentine delle Go-Go’s e altri. Alcuni brani sono dedicati alle mogli di Hopper, altri esplorano momenti chiave della sua carriera e della cultura americana. Non mancano episodi eccentrici e sperimentali che riflettono la natura non convenzionale di Hopper e la passione di Scott per la narrazione fuori dagli schemi. L’album alterna momenti intensi e rumorosi a passaggi più delicati e riflessivi, come “Letter from an unknown girlfriend” e “Don’t know how I made it”

Tracklist

A1 Kansas featuring Steve Earle
A2 Hollywood ‘55
A3 Live in the moment, baby
A4 Brooke / 1712 North crescent heights
A5 Andy (a guy like you)
A6 The tourist featuring Barny Fletcher, Sugarfoot
A7 Freaks on wheels
B1 Blues for terry southern
B2 Memories of monterey
B3 Riding down to mardi gras
B4 Hopper’s on top (genius)
B5 Transcendental peruvian blues
B6 Michelle (always stay)
C1 Freakout at the mud palace
C2 Daria
C3 Ten years gone featuring Bruce Springsteen
C4 Letter from an unknown girlfriend featuring Fiona Apple
C5 Rock bottom
C6 I don’t know how I made it featuring Taylor Goldsmith
C7 Frank (let’s f*ck)
D1 Katherine featuring Anana Kaye
D2 Everybody loves Dennis Hopper
D3 Golf, they say
D4 Venice California (Victoria) / The passing of Hopper
D5 Aftermath

Supporti

LP 33 giri doppio
CD
Digitale


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