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Ciao Gender

Ciao Gender – Stagione 5 – Puntata 2

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    Ciao Gender - Stagione 5 - Puntata 2 redazione


Puntata del 6 Ottobre 2020

Inizia ufficialmente la programmazione regolare di Ciao Gender con la casa più colorata che ci sia, “Casa Gender” con gli amici di sempre e nuovi, con ospiti, informazione e curiosità.
Conosciamo un nuovo collettivo lgbt+ nato da poco “Inclusivitaly” e a parlarcene è Gabriele Logozzo.
Appuntamento poi con le consuete rubriche, quella letteraria a cura di Alfredo Polizzano, in collegamento dalla Libreria Fenice di Catania con la presentazione di “Rosso scabroso” il romanzo di Dario Miele – Scrittura creativa e la rubrica “Il lato B” di Bb dedicata alla giornata mondiale dell’orgoglio bisessuale.
Spazio alla cucina, con i consigli della Zia Francy che ci porta in Giappone; a seguire le “Rainbow news” e le curiosità del mondo animale.
RAINBOW NEWS
a cura del giornalista per il Tirreno Cesare Bonifazi Martinozzi.
Insulti omofobi nei confronti di un partecipante al Toscana Pride 2018 di scena a Siena: 5 soggetti accusati di diffamazione aggravata a mezzo social sono stati condannati con giudizio immediato dal giudice monocratico Jacopo Rocchi al pagamento di 900 euro ciascuno di multa, di una provvisionale di 3mila euro per quanto riguarda il risarcimento del danno e alla rifusione delle spese processuali e legali.
Dopo l’ennesima lite in famiglia, sua madre gli ha detto: «Devi fare il maschio, altrimenti te ne vai». E Manuel non ha avuto altra scelta. Tre mesi fa, ha dovuto lasciare casa. Ha lasciato anche il suo paese, Monreale. E, adesso, vive in un centro di accoglienza a Ballarò, nel centro storico di Palermo. «Qui possono ospitarmi fino al 30 settembre – racconta – ma io indietro non ci torno. Sono gay e non voglio più nascondermi».
In Polonia, dozzine di piccole città si sono dichiarate libere dall ‘”ideologia LGBT”. L’ostilità dei politici verso i diritti dei gay è diventata un punto critico, contrapponendo la destra religiosa a polacchi più liberali. E i gay che vivono in queste zone devono fare una scelta: emigrare, tenere la testa bassa o reagire. Circa 100 città e regioni in tutta la Polonia, quasi un terzo del paese, hanno approvato risoluzioni che si dichiarano libere dall’ideologia LGBT.

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